Capita molto più frequentemente di quello che si possa pensare di trovare dei lavori realizzati da consulenti o anche agenzie di comunicazione che siano totalmente inutili per il committente.
Sto facendo riferimento ad attività varie che si ritrovano soprattutto nei contesti del digital o del web marketing, oltre che nella comunicazione più spicciola.
Moltissime imprese ritengono di fare marketing semplicemente perché attivano qualche campagna sponsorizzata su Google, Facebook oppure producono qualche brochure che distribuiscono durante una fiera.
Molto più spesso di quello che si possa pensare tutte queste attività producono poco o niente
Alle volte intercetto e analizzo dei prodotti di comunicazione, come possono essere una brochure istituzionale oppure una campagna di digital marketing e impiego veramente poco tempo a capire che quelle attività sono destinate a non generare alcun tipo di effetto.
Come mai accade ciò?
Prima di darti la mia risposta, vorrei soffermarmi un attimo su come oggi una PMI organizza il più delle volte la sua comunicazione aziendale e le sue attività di marketing.
Gli strumenti di comunicazione principalmente utilizzati sono il sito web istituzionale, una brochure, che ne rappresenta la sua versione cartacea e magari un catalogo prodotti.
Se parliamo di attività di marketing, quelle che più frequentemente vengono implementate sono alcune campagne sponsorizzate su Google ADS e magari qualcuna sui social network come Facebook oppure LinkedIn.
Le imprese che hanno qualche euro in più da investire partecipano alle fiere del settore senza peraltro prepararle al meglio e gestirne i contatti poi ottenuti con sistemi avanzati di follow-up.
Questo è il marketing di una PMI, oggi, in Italia
Gli interlocutori a cui le PMI si affidano per sviluppare le loro attività di comunicazione e marketing sono generalmente agenzie di comunicazione e grafica pubblicitaria per lo sviluppo dei materiali da produrre e digital o web agency per la gestione delle campagne sponsorizzate sulle varie piattaforme. Possono gravitare attorno al management aziendale consulenti di vario tipo un po’ tutti orientati ad attività di marketing operativo.
Uno dei motivi principali per i quali queste azioni messe in campo dall’impresa funzionano poco o niente è che nessuno degli attori sopracitati è un esperto di marketing strategico.
Fare comunicazione o attività di marketing operativo senza che prima sia stata fatta una profonda analisi e uno step preliminare volti a delineare le linee guida del marketing strategico, significa correre il rischio di bruciare danaro senza ottenere alcun tipo di risultato.
Fare comunicazione o attività di marketing operativo senza partire dalle linee guida conferite dal marketing strategico è come iniziare un qualsiasi tipo di dieta senza aver fatto prima nessun tipo di analisi, prova, valutazione delle motivazioni che hanno portato il paziente a una condizione di sovrappeso. La dieta scelta, magari seguendo la moda del momento, potrebbe in alcuni casi ottenere degli effetti ma è decisamente più probabile che questo non accada o comunque sia le regole per ottenere il massimo dei risultati nel lungo periodo implicano che venga seguito un processo diverso.
Il marketing strategico è quello che determina il posizionamento dell’impresa nel mercato, le scelte di differenziazione rispetto ai competitor, l’analisi puntuale dei bisogni dei target audience e definisce conseguentemente tutta la strategia da adottare per avere successo nel mercato di riferimento.
Capito questo passaggio risulta abbastanza evidente, di conseguenza, che qualsiasi tipo di attività di comunicazione è figlia di un ragionamento e di linee guida che arrivano dal marketing strategico.
Definito il ruolo del marketing strategico, diventa estremamente semplice intuire che una campagna web o digital è figlia delle attività che arrivano da quel “piano superiore”
È totalmente inutile, senza senso e può essere addirittura controproducente produrre del copy, quindi dei testi aziendali, se questo non è figlio di linee guida che arrivano del marketing strategico.
Un copywriter che produca del contenuto, senza che sia briffato dal marketing strategico, equivale a un giocatore di una squadra di calcio che venga messo in campo senza aver mai incontrato prima i suoi compagni, non conoscendo nulla di quale sia la strategia e la tattica che verranno utilizzate per sconfiggere l’avversario.
Nella realtà dei fatti, situazioni equiparabili al giocatore che incontra per la prima volta i suoi compagni, sono molto più frequenti di quello che si possa pensare.
Un’impresa che conferisce a un’agenzia di comunicazione l’incarico di realizzare una brochure incontrerà probabilmente una realtà di grafici che nulla sanno di marketing strategico. Otterrà di conseguenza un bel prodotto quasi certamente del tutto inutile per il marketing di quell’impresa.
Una PMI che conferisce allo smanettone di turno, pur presentatosi come consulente di digital marketing, l’incarico di promuovere la propria azienda su Google o Facebook rischia di fare uno scivolone doloroso e poi dare la colpa al marketing.
Le analisi che dovrebbero fare questi interlocutori, per portare le imprese in questione ad implementare campagne e attività efficaci, sono figlie di un percorso iniziale che parte da un brainstorming e un’analisi con domande di questo tipo:
- perché un cliente dovrebbe acquistare della tua impresa?
- chi sono i tuoi competitor e cosa offrono al mercato di riferimento?
- quali sono i tuoi clienti e quali sono i problemi che la tua soluzione risolve loro?
- i problemi dei tuoi clienti sono consapevoli oppure latenti?
- quali sono gli elementi di diversità che pone la tua impresa in una condizione di unicità all’interno del mercato in cui essa opera?
Naturalmente se, come spesso accade, non ci sono riposte certe a queste domande non può partire alcuna campagna di marketing.
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Tutta la comunicazione istituzionale di una PMI dovrebbe puntare e comunicare al mercato il posizionamento differenziante dell’azienda stessa.
Soprattutto se parliamo di PMI, non devono esistere contenuti creativi che non comunicano immediatamente al destinatario gli elementi di diversità che caratterizzano quell’impresa e i problemi che essa risolve al suo mercato di riferimento.
Non devono esistere quindi contenuti che non abbiano questo tipo di taglio e che non trasferiscano dall’altra parte, con estrema immediatezza e semplicità, i valori di cui sopra.
- Cosa comunica la tua impresa?
- Qual è il payoff* che hai posto sotto il tuo logo?
*il payoff quella frase corta che viene posta sotto al logo aziendale è che in pochissime parole esplicita chiaramente il posizionamento differenziante dell’impresa.
- Quanto le attività di comunicazione e marketing che stai facendo partono da linee guida conferite dal marketing strategico?
- Quanto hai lavorato per rendere la tua impresa diversa dalle altre nel terreno dell’iper concorrenza che contraddistingue oggi un po’ tutti mercati?
Se hai dei dubbi su questo tipo di situazioni devi sapere che è necessario risolverli immediatamente perché l’alternativa è quella di bruciare danaro con qualsiasi attività di comunicazione e marketing che farai da domani mattina.
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